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Tu sì que vales, stasera al via la decima edizione

Alla conduzione delle nove prime serate in onda sulla rete ammiraglia Mediaset il trio formato da: Alessio Sakara, Giulia Stabile e Martin Castrogiovanni.
In questa edizione di Tu Si Que Vales c’è una interessante novità nel meccanismo del programma. La novità è: una piccola clessidra dal potere eccezionale di cui sono dotati tutti e quattro i giudici (Gerry, Maria, Rudy e Luciana). Se uno di loro decide di consegnarla ad un concorrente – dopo che si è esibito, e dopo che è stato votato senza ottenere il pass per la Finale – vuol dire che crede fortemente nel suo talento e che merita una seconda chance. Il performer infatti potrà riesibirsi entro la fine della stessa puntata e solo se otterrà il 100% dalla giuria popolare entrerà ufficialmente a far parte della rosa dei finalisti.

Nel cast è ormai consolidata la presenza dell’amato e irriverente Giovannino che nei suoi panni non smette mai di essere burlone stuzzicando e suscitando spesso reazioni imprevedibili da parte del cast…soprattutto da parte della sua “amata” Sabrina Ferilli.

A partecipare talenti provenienti da tutto il mondo e di tutte le età che animano il palco mostrando esibizioni e numeri spettacolari capaci di attrarre l’attenzione del pubblico in studio e a casa e di sorprenderlo ogni stagione.
Capaci spesso, di coinvolgere nelle loro stravaganti performances sia la giuria sia i conduttori che volentieri si mettono alla prova in numeri molto lontani da quella che è la loro realtà artistica mostrando grandi capacità e grande complicità tra loro.
In scena campeggia come sempre la clessidra che scandisce il tempo dell’esibizione. I cinque giurati muniti di bacchetta magica possono decidere se diminuire o aumentare il tempo a disposizione degli artisti.
Gerry Scotti, manager internazionale dello spettacolo, dal canto suo, gioca anche un campionato parallelo, quello della Scuderia Scotti, agenzia di sua proprietà e… sulle note dell’ormai celebre canzone “La Peperonata” offre a talenti sui generis e spesso incompresi la possibilità di cavalcare l’onda del “successo”.

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